sabato 15 novembre 2008

Aïssata e Oumou

Programmare eventi e organizzare ogni momento di due persone sconosciute di cui riesci appena a leggere i nomi...impossibile scorgere o immaginare da un nome un volto. Ne conosci appena età e città di provenienza...Nioro du Sahel. Fare il possibile affinché stiano bene e non manchi loro niente. Trasmettere agli altri loro opinioni ed emozioni e viceversa. Scrivere di corsa i loro nomi su un foglio gigante e partire verso l'aeroporto...qui dopo diverse ore di ritardo riuscire a scorgerle dietro un maledetto tornello alla dogana, la barriera è impossibile da superare loro non sono autorizzate a passare dalla nostra parte e viceversa...manca un maledetto foglio in lingua italiana e per questo non possiamo stringerci la mano...Nessuno di noi è contaminante ma le regole danno la regola: manca un foglio...il nostro contatto è legato ad un fax in lingua italiana. Non ci resta allora che sfilare dalla borsa i nostri fogli con scritti i loro nomi e sorridere e salutare nel modo più caldo che potessimo aver mai fatto. Scompaiono accompagnate e dopo qualche minuto qualcuno ci dice che, tra quanto non si sa, compariranno al piano terra...ancora un'ora e poi riusciamo a contaminarci..."siamo desolati, ci scusiamo" e le agricoltrici maliane rispondono "ci dispiace di non conoscere la lingua italiana infatti lì nell'ufficio non conoscevano la lingua francese". 'E confortante sapere che il nostro poliglottismo si stia diffonedendo sempre di più!
Salite in macchina...sorvegliate da un sonno profondo e accompagnate dal loro clima preferito: quello della pioggia...si addormentano. Appena risvegliate, dopo un tè caldo, ammaliano chi le incontra con l'aria d'Africa, assaporano persino il formaggio de chevre di Monsieur le Président B. Lì in Mali è ignoto. Presto vado da loro.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bello il racconto, davvero..potevi almeno fare un cenno al tuo compagno di viaggio (va bene che il blog è tuo però.....). comunque grazie!!!!

salamandra ha detto...

Il blog l'ho creato io, è vero...questo racconto, anonimo. Ma se volessimo firmarlo avrebbe in fondo due nomi: il tuo e il mio. Anche questa volta mi hai incoraggiata a fare ciò che non avrei mai osato.